La primitiva chiesa di Saint‑Georges esisteva, secondo la tradizione, nella frazione di Voix e nei documenti veniva denominata ecclesia e parochia de Voce. Nel secolo XIII, probabilmente, essa venne distrutta da un’alluvione e un nuovo edificio fu ricostruito nella località dove si trova ora. Gli scavi effettuati negli anni ’80 per il rifacimento del pavimento hanno portato alla luce le tracce di un’abside del XIII secolo che avvalora questa ipotesi. All’inizio del XVIII secolo la chiesa subì radicali trasformazioni, almeno per quanto concerne l’altezza. Anche il campanile venne sopraelevato. Della costruzione primitiva rimangono la parte inferiore del campanile, che porta tracce di stile romanico fino alla cella campanaria esclusa, e le fondamenta della chiesa. L’attuale edificio è ad aula, con pianta a croce latina, volte a crociera, e presbiterio sopraelevato con volta spicchiata. Il campanile è una torre quadrata costruita in pietra intonacata con aperture a bifore e trifore a piani sovrapposti. Queste aperture furono chiuse posteriormente. L’altare maggiore, barocco, è un’opera di buon lavoro artistico, intagliato, dipinto e in parte dorato. Nella parte inferiore, tra quattro colonne tortili, abbiamo una tela che raffigura la Madonna con ai lati san Paolo, sant’Antonio abate, santa Barbara, san Giorgio e un santo vescovo. In alto, tra quattro colonne tortili, l’Assunta, con due santi guerrieri. In basso due angeli ceriferi e due statue raffiguranti i vescovi valdostani san Grato (il patrono della diocesi, vissuto nel V secolo) e san Giocondo. L’altare fu consacrato da mons. Millet d’Arvillars nel 1706. Nel 1713 lo stesso vescovo consacrò l’altare laterale del Rosario, mentre quello di San Giuseppe risulta costruito da pochi anni durante la visita pastorale del 1786. Nel presbiterio, in una cappella laterale, ha sede il museo parrocchiale, che raccoglie diverse statue e oggetti di culto provenienti dalle varie cappelle, tra cui alcuni interessanti oggetti del XV sec.: un reliquiario in argento, una croce astile in ottone, le statue di santa Margherita e di sant’Antonio abate.